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Giorgio Bassani (Bologna 4 marzo 1916 – Roma 13 aprile 2000) nacque da una ricca famiglia di origini ebraiche trasferitasi poi a Ferrara, dove Bassani trascorse la giovinezza e che divenne la sua città elettiva. Compì la formazione letteraria presso l’Università di Bologna, avendo come maestri Carlo Calcaterra e Roberto Longhi, e strinse amicizia con un folto gruppo di letterati, storici dell’arte, pittori e poeti che gli ispirarono le linee della sua poetica e l’arte della connessione fra generi e forme culturali: poesia e prosa, arte e vita, pittura e scrittura, memoria e modernità...
Oggi tutti ci
informano; possiamo sapere le minuzie di ogni cosa; alcune informazioni sono giuste, alcune sbagliate; alcune guidate da buona coscienza e conoscenza, altre create dalla fantasia, per ingannare e
spesso denigrare. Perciò, dentro un cicaleccio di notizie, brancoliamo nel buio. Ed anche quando riusciamo ad acchiappare quelle giuste, difficilmente sappiamo risalire dal molteplice
all’intiero...
Ritorna, come ogni anno, l’ondata migratoria di grandi volatili lungo il corso del fiume Petrace dove aironi, gru e cicogne ma anche altre specie di volatili (gli adorni, per esempio) percorrono rotte antiche disegnate dalla natura. Sembrerebbe un evento straordinario. Ma che evento è se avviene almeno due volte l’anno, da millenni? La domanda può nascere spontanea, mentre si ammirano stormi di uccelli disegnare geometrie perfette ed altri, isolati o in gruppo, fermarsi sul greto del fiume e tuffarsi nell’acqua, affiorando con in bocca un pesce, cibo per sé e per il gruppo in movimento. Queste suggestive scene, suggeriscono che ancora nulla è perduto per restituire al fiume la funzione di “culla” per queste specie protette.
Il palazzo La Face, sorge tra il Corso Garibaldi e il lato nord di Piazza Duomo, è uno dei palazzi tra i più significativi della città di Reggio Calabria poiché, oltre a rappresentare con la sua architettura un esempio autorevole dello stile seguito dall’ing. Pietro De Nava nei suoi più importanti progetti della ricostruzione post terremoto 1908, è quello che ha mantenuto le caratteristiche del progetto originario della piazza. Impreziosito dai simbolismi neoclassici per la rigida coerenza seguita nell’utilizzo di elementi architettonici che vanno dalle colonne a tutto tondo, alle paraste e alle lesene, si distingue per l’eleganza delle forme architettoniche, tutte abbellite da una serie di capitelli che seguono i modelli classici, diversi a secondo della loro funzione e collocazione: al piano terra sono di ordine dorico, mentre sul piano superiore viene utilizzato lo stile corinzio.